31 dicembre 2018
Stamane il cielo è sereno, la pioggia un lontano ricordo. Ci concediamo il lusso di una giornata slow per farci baciare dal sole, passeggiando in centro per godere delle bellezze architettoniche svelate ieri dalla guida. Prima tappa la chiesa più vicina all’albergo. Con la sua bella ed elegante facciata si staglia all’improvviso lungo la Strada reale; è nota come chiesa della Visitandine, visto che apparteneva al monastero dell’ordine della Visitazione della Beatissima Maria Vergine, fondato nel 1610 da San Francesco di Sales e santa Giovanna Francesca di Chantal. La facciata tardobarocca è movimentata da due ordini di colonne ioniche, cornicioni spezzati, nicchie e statue. Sull’organo di questa chiesa suonò il giovane Chopin nel 1825-26. L’interno è molto bello e ci colpisce l’addobbo fatto con abeti veri ricchi di luci di colore rosso, che donano fascino ulteriore alla chiesa, dove tradizione sacra e profana convivono donando armonia e calore. All’esterno è posto il monumento a Stefan Wyszynski, arcivescovo primate di Polonia, che ha svolto un ruolo determinante non solo nell’evoluzione dei rapporti tra la Chiesa cattolica e lo Stato a regime comunista, ma nello stesso sviluppo della storia del suo paese durante la Guerra Fredda.
Proseguendo sulla via Reale, dopo aver ammirato il Palazzo del Presidente, ci dirigiamo verso la famosa cioccolateria Wedel per fare colazione. Wedel significa, oltre al miglior cioccolato della Polonia, ben 150 anni di tradizione, che conquista i palati di grandi e piccini. Questo non è solo un negozio, ma un vero luogo di perdizione per i più golosi! E noi siamo tra questi. Ci concediamo una bella cioccolata calda, accompagnata da crepes alle mele e cornetti, nell’accogliente e caldo ambiente, dove tutto ci invita ad essere assaggiato.
Proseguendo verso Piazza del Mercato, dal Castello ammiriamo in lontananza lo Stadio ricostruito per gli europei del 2010, scattiamo qualche foto ricordo sotto il gigantesco albero di Natale, andiamo alla ricerca di un locale caratteristico per il cenone di questa sera. Lo troviamo in piazza del Mercato, dove, dopo una vera e propria contrattazione da parte di Luca e Stefano (che parlano inglese) ci accordiamo per 70 euro a persona. Chi aspetta fa shopping ed assaggia specialità polacche, in primis il vin brulè, davvero buono! La piazza brulica di persone, c’è molta animazione perché è presente una delle attrazioni più amate dagli abitanti e dai turisti in questo periodo: la pista di pattinaggio allestita intorno al simbolo di Varsavia: la statua della Sirenetta. Le sue dimensioni non sono molto imponenti (c.a 14 m di diametro), ma illuminata da decine di luci e gratuita (con possibilità di affitto pattini), regala un’esperienza unica.
Si visita il Barbacane, si cerca posto per mangiare, ma inutilmente! Allora si entra nei mercatini: il villaggio di Natale, con i suoi chalet di legno tutti uguali, è molto accogliente e vivo. Vi si può trovare di tutto, certamente regali, souvenir, pezzi di artigianato, dolciumi, porcellana, bigiotteria. La fame si fa sentire e decidiamo di assaggiare gli oscypek, formaggio polacco affumicato di latte di pecora grigliato e servito con la marmellata di mirtilli. Molto buoni, tanto che Anna ne compra anche un pacco da regalare. Sulla strada del rientro tante altre bancarelle di prodotti tipici attirano la nostra attenzione; assaggiamo qualcosina e fotografiamo tutto, acquistiamo souvenir perché domani -primo dell’anno- tutti i negozi sono chiusi. Il cenone di San Silvestro non delude le nostre aspettative: birra a fiumi, piatti buoni e ben cucinati. Il pane con burro e una salsa ai cetrioli rompe il digiuno. C’è anche un battuto di lardo aromatizzato, che viene snobbato un po’ da tutti. Io ne assaggio un po’ sul pane. E’ gradevole. L’antipasto con prosciutto, insalata, alchechengi e salsa ai mirtilli è delizioso. Il piatto di mezzo è spettacolare con la sua zuppa servita nel pane scavato ed incoperchiato. L’oca con patate è una specialità dolciastra, ma gustosa per la salsa di mirtilli che l’accompagna. La torta di mele calda una bontà. Sta per scadere la mezzanotte e tiriamo fuori il panettone, portato dall’Italia. Il cameriere lo mangia con gli occhi mentre gliene offriamo una fetta molto più che consistente. Per ricambiare ci offre una musica italiana, un mix fra Gigione e Casadei che ripete come un mantra “siamo tutti siciliani”. Durante gli auguri, Peter ci bacia sulla guancia per tre volte. Ormai siamo amici!… Luca dice che è contento per la “sola” che ci ha rifilato riguardo al prezzo! Ridiamo tutti per l’arrivo del nuovo anno e per la birra che produce allegria. Una bella serata, un inizio del nuovo anno davvero inedito!
Passeggiamo per le strade della City, dove raggiungiamo la zona del concerto, ma arriviamo a spettacolo concluso e possiamo solo ammirare da lontano il mega-palco dove si è tenuto lo spettacolo. E’ tempo di tornare in albergo.