Chi fa uso di questo cosiddetto “pensiero dicotomico” divide la realtà, con un taglio netto, in luce e ombra, cancellandone, senza esitazioni, la complessità e la mutevolezza, secondo la teoria del “tutto o niente”.
Interpretare i fatti secondo questa logica vuol dire credere che< tutto ciò che non è un successo è un fallimento>>, che <ora o mai più>, che < o la va o la spacca>, che <si vince o si perde>.
Per costoro non esistono sfumature, ma solo distinzioni nette, rigide e permanenti.
Le mescolanze, quando e se percepite, sono quisquilie e, dunque, immeritevoli di attenzione.
Questo modo di pensare riduce la multiforme esperienza umana a due sole categorie contrapposte, nate per escludersi, in irreparabile conflitto tra loro. Appare più che evidente che il pensiero dicotomico sia molto limitante perché riesce a fornire risposte solo parziali, ma certamente molto rassicuranti per chi mette automaticamente se stesso dalla parte della ragione, della giustizia e della verità.
I “pensatori in bianco e nero” si accalorano molto, ignorano e negano le evidenze contrarie e non manifestano alcun dubbio, mai. Sono sempre dalla parte vincente, credono di avere sempre ragione, disprezzano e vorrebbero cancellare dal mondo chi non condivide le loro opinioni, grazie ad una mente offuscata che riesce a distorcere e, persino, cancellare fatti e circostanze non congruenti con la loro visione polarizzante. Fra un polo e l’altro, infatti, vedono solo voragini di separatezza e giammai le molteplici sfumature di grigio, che pur i non/colori -quali sono il bianco ed il nero- producono quando vengono mescolati. Per costoro, semplicemente, se non vinci non esisti e ti deridono, ti sminuiscono, ti flagellano con frasi, tipo:” Cosa vuoi capire tu, che non hai vinto mai niente!”
Pensare “a colori” non è da tutti; riempire le voragini del pensiero dicotomico -tavolozza alla mano- è impresa ardua, che richiede impegno, orgoglio e soprattutto sensibilità.
Ci può riuscire solo chi pensa che i sogni possano realizzarsi- pur tra mille ostacoli- e lavora per questo. Chi mette l’anima in qualsiasi progetto che crede fattibile. Chi sa fare squadra e coinvolge tutti gli altri, perchè insieme è più facile. Chi impara a rispettare le opinioni di tutti e sa essere obiettivo. Chi non si scoraggia nelle sconfitte perché sa che servono per rialzarsi e fare meglio, credendo in nuove possibilità. Chi sa riconoscere fatti e misfatti dei potenti di turno. Chi sa che il risultato non sempre rispecchia le aspettative, ma è comunque il migliore possibile in quel preciso momento. Chi impara dai propri errori e non reagisce malamente a chi glieli sottolinea. Chi pratica l’onestà intellettuale e morale.
Ci può riuscire solo chi cancella rancori e razzismi dai propri pensieri e, col sorriso sulle labbra e con la cordialità nel cuore, va incontro alla gara della vita con la consapevolezza che la forza, la determinazione, l’onestà , la lealtà, la correttezza siano valori da non abbandonare per strada o nei cassonetti dell’immondizia.
Chi, con grande maestria, riesce a miscelare, con l’azzurro del cielo e del mare, col verde dei campi, col giallo del sole e con il rosso del cuore, un gioioso arcobaleno emozional- pirotecnico che rischiara il cielo di giorno ed illumina la notte di stelle, per fermare momenti di sana esultanza ed appassionati sentimenti di appartenenza ad un gruppo, dove il cuore batte all’unisono in un unico ed immenso coro.