Ho conosciuto Giovanna Longo come collega di scuola elementare a Casalduni (BN). Donna poliedrica, dolce e comunicativa, come deve essere una maestra, sensibile ai valori universali, che ha sempre praticato nella vita e nella professione. E’ stata autorevole punto di riferimento per tutti quando, in ogni occasione, c’era da metter su una recita. Penna brillante e cuore nobile, buttava giù in un baleno poesie, dialoghi e racconti, con estro naturale ed appropriato. Ci siamo ritrovate dopo tanti anni a San Giorgio del Sannio (BN), lei pensionata che accompagnava il percorso scolastico dei nipoti, io Dirigente Scolastica. Abbiamo ricordato i bei tempi e, quando le ho chiesto se scriveva ancora, mi ha rivelato l’intenzione di raccogliere i suoi scritti in un volume da lasciare in dono ai suoi cari. Mi ha chiesto se volevo aiutarla. Fatto. Il libro ha la mia prefazione, presentata qualche tempo fa a scuola. Quella che trovate qui.
PREFAZIONE
Solo le “parole autentiche” sono capaci di migliorare o,forse, di cambiare il mondo e, mai come oggi il mondo ne è totalmente privo: troppi consumano parole vuote che non comunicano e non emozionano!
Occorre “dare parola” alla nostra esistenza più vera e “togliere parola” alla confusione, alla violenza, all’ingiustizia, alle sopraffazioni, alle emarginazioni, alle intolleranze, alle guerre che ci attanagliano.
Occorre “nutrire la parola” col silenzio dell’ascolto e della riflessione piuttosto che affidarsi al turbinio di un blaterare tanto sterile quanto inutile.
Quando, poi la parola si sublima e si veste di poesia, riesce a parlare al cuore, se chi legge è in grado di cogliere quel “bello” che ci sfiora e ci accarezza ma che spesso, non riusciamo a scorgere.
Giovanna Longo ascolta la voce sussurrante del suo essere e, con lievità indiscussa, ferma ogni più sottile emozione, ogni evocazione memoriale, scivola nel tempo e lo distilla, goccia a goccia, con l’alambicco del sentimento e della nostalgia. La parola indaga, percorre i passaggi segreti della sua anima e trasforma l’inquietudine in poesia.
La raccolta si presenta come la metafora di un cammino interiore in cui trovano posto i sentimenti quotidiani, le emozioni della memoria, i bei tempi andati, espressi attraverso una dimensione poetica sincera, semplice, essenziale; i versi sono liberi ma profondi, soprattutto mai scontati e trasmettono un messaggio di valore eterno.
Ritroviamo-a volte evidente altre più latente- anche un intento didascalico e velatamente idealistico-liberatorio, che sfugge però ad ogni moralismo e si pone come esperienza umana al servizio degli altri. Infatti riecheggia in ogni verso la sua esperienza di Maestra per destare nel lettore valori oggi apparentemente sopiti, ma non irrimediabilmente persi: l’anelito alla Fratellanza, alla Pace, all’Amore, alla Religiosità.
Reale ed ideale si incontrano, si intrecciano e si fondono, cosi, in questa poesia immersa nel presente, che si strugge in un passato visto con la nostalgia di un mondo irrimediabilmente perduto e si racconta un presente percorso sovente da brividi oscuri.
Ma è poesia acronica, perfetta per ogni età, densa di emozioni, ricca di palpiti, pregna di sensazioni, che esprime la volontà di affermare la positività dell’esistenza umana insieme ad un messaggio di speranza rincuorante, in un’età che appare sempre più confortevole ma sempre meno felice e giusta.
Gabriella Cirocco