Premio Marzani

Ringrazio il Presidente e tutti gli organizzatori che, con benevolo apprezzamento, mi hanno ritenuta degna di questo ambito premio.

Questo riconoscimento, che è doveroso condividere con gli alunni, i docenti ed i genitori della Scuola che ho l’onore di dirigere e rappresentare da quasi sei anni, mi inorgoglisce e mi emoziona.

Non è usuale, infatti, che venga  riconosciuto e stimato  il buon lavoro della Scuola, un lavoro oggi sempre più scomodo, difficile e sbiadito, reso ancora più scialbo ed insignificante da una società che, dopo aver perso ogni riferimento valoriale, si presenta disorientata e attonita perchè priva di orizzonti di senso.

L’assegnazione di questo premio ci regala nuova linfa vitale e nuovi entusiasmi, entrambi necessari per continuare a lavorare con passione.

Ho vissuto la Scuola da diverse prospettive. Se nel tempo quest’ultima è profondamente cambiata, in me è rimasta immutata e sempre più forte l’idea di “dar voce” all’infanzia, stagione di vita bellissima, quale valore e bene da proteggere e rispettare in ogni modo.

Ho cercato di fuggire da qualsiasi banalizzazione che porti solo a  parlare sull’infanzia e per l’infanzia,  perchè così facendo-di fatto- le si  nega  la parola ed il protagonismo.

Ho invitato gli adulti sempre a ripensare  al rapporto con il mondo dell’infanzia, a riscoprire la persona che è in ogni bambino, a rispettarne i diritti non  solo attraverso alte e disattese dichiarazioni d’intenti, ma nel divenire dell’esistenza familiare, scolastica e sociale.

Come ho affermato in più occasioni senza stancarmi mai di ripeterlo, “dare voce ai piccoli” è l’impegno centrale e il monito implicito per il mondo adulto e, dunque,  per gli insegnanti.

Come Scuola siamo chiamati a liberare i pensieri dei piccoli, a impegnarci per osservare attentamente ed interpretare i segni che essi ci inviano, a sottrarli alle manipolazioni più o meno nascoste dell’ambiente in cui vivono, ad offrire loro, nel quotidiano, significative occasioni di crescita nonché solidi modelli di riferimento.

L’infanzia è il ponte gettato verso il futuro, la motivazione ultima del nostro faticare giornaliero. Dobbiamo impegnarci sempre di più per imparare ad ascoltarla e a riscoprire l’ottimismo che illumina la loro attesa del domani.

In educazione l’umanità, la reciprocità, la pace, la legalità, il dialogo interculturale, il rispetto dell’altro, la solidarietà non sono mai solo parole o lezioni.

Rappresentano l’humus che rendono fertile la conoscenza, quel quotidiano impegno che comincia lì dove siamo, da quello che accade nelle nostre classi, nel nostro rione, nella nostra città.

E’ questo l’impegno che rinnoviamo-oggi più che mai- stringendo tra le mani questo bellissimo premio.

Grazie a tutti.

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