Cara Lina, stasera sei stata sublime a teatro. l tuoi appunti di viaggio o meglio il racconto della tua vita artistica, insieme al tuo dialogo sincero e appassionato con il pubblico che ha ascoltato i tuoi pensieri, i tuoi segreti, tra gioie e dolori, mi hanno letteralmente rapita. Quando il sipario si è aperto, tu eri già lì, al centro della scena, in compagnia di un bellissimo Pulcinella scolpito. Eri in penombra, non ti ho riconosciuta subito, con i tuoi piedi scalzi. Ma la tua voce è inconfondibile e, ascoltando le prime note, quando i riflettori hanno inquadrato quel vestito rosso, un brivido ha percorso la mia schiena. Può un vestito rivelare altrettanto pathos quanto la persona che lo indossa? Si, mi sono detta! Con quella morbida fattura, perfetta nel delineare le tue sinuosità e nel far percepire persino il tuo riprender fiato per intonare le note più sofferte, ha recitato, cantato e ballato con te. Come le tue mani, usate con maestria per creare armonia. Un’armonia di colori, luci, movimento, suoni, parole da far sobbalzare il cuore. Cos’è il teatro, se non quel filo invisibile che lega attore e spettatore? Mi hai presa per mano e mi hai portato in scena, con te. Nessun intruso, solo io e te e tra parole, gesti e musica, fusi in un “unicum”, mi hai trascinata nel ventre della Napoli che amo, quella che è grigia ma anche multicolore, comica e tragica, allegra e afflitta, melodiosa e dissonante, ritmata e stonata, muta e ciarliera, sentimentale e violenta, sacra e profana. Unico posto al mondo in cui ragione e follia, magia e sensualità riescono a camminare insieme, mano nella mano, senza che nessuno abbia a stupirsi. Le tue canzoni sono state un inno alla nostra terra bellissima, pur se a volte vilipesa, che sono riuscite a far vibrare le corde del mio sentire. Con amore sconfinato hai accarezzato come uno scrigno prezioso le tue canzoni, insieme a quella che Pino ti aveva donato anni addietro, tirando fuori tutta la forza di chi vive la vita camminando su “strade ca portan a nient” e che lo fa “assaje”, senza stancarsi mai. E’ stato un crescendo caleidoscopico di emozioni, che hanno reso magica la mia serata di teatro a Telese Terme. Grazie, per la grande artista che sei.