Teatro del popolo e le amiche geniali

In una calda serata di ottobre, grazie  ad un evento sponsorizzato dall’Ordine degli Psicologi della Regione Campania, entro per la prima volta nel Teatro Trianon, il teatro del popolo nel cuore del centro storico di Napoli. Ci arriviamo dopo aver percorso un tratto di strada a piedi dal Rettifilo- come amiamo chiamare Corso Umberto I- tra palazzi  trasandati, ma traboccanti di fascino e di storia. Anche l’Ascalesi che troneggia davanti all’ingresso del teatro, mostra i segni del tempo, quelli degli anni Venti, quando   da monastero angioino   fu trasformato in  ospedale per malati cronici. Siamo  nel ventre di Napoli, dalle contraddizioni secolari che rendono unica questa città. Ogni volta che ci vengo mi sento avvolta da un’atmosfera magica, una cordialità che tocchi con mano, quando ti muovi qui. E’ un crogiuolo di razze che affolla queste vie, ma i napoletani li riconosci subito dalla giovialità, dalla loquacità, dagli sguardi vispi, dal sorriso naturale. Tutto è bellezza e   magnanimità. La felicità di Napoli è autentica, la tocchi con mano, come la speranza che non abbandona mai il napoletano, che  non si dà mai per vinto. Si industria e si ingegna, alla stregua del proprietario del bar del Teatro, minuto ed accorto, che va a procurarci sfogliatelle e babà- perché non ne ha più- e ci  consegna il tutto, a fine  spettacolo, già incartato e imbustato.

Lo spettacolo di Viviana e Serena è  un’esplosione di emozioni, a cominciare dal titolo. Ci sta tutto, dentro: tradizione e modernità, voce e cuore, talento e sarcasmo, creatività e ironia, risata e riflessione, rivisitazione e coralità. Un crescendo di partecipazione, sottolineata nell’unico modo a disposizione del pubblico: gli applausi, quel riconoscimento che fa tanto bene a chi si mette in gioco ogni sera sul palcoscenico. Sono due donne artiste che esprimono tutta la loro simpatia e vis comica, che sembra improvvisata, ma non lo è affatto. E’ frutto di impegno, di energia e risolutezza, di voglia di affermarsi e di affermare ciò che siamo, qui al Sud: terra di artisti, plasmati dal sole, dal mare, dal calore di una umanità  accogliente e resiliente.

Bellissima serata. Grazie a tutti gli organizzatori.

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