Il miracolo del “natale”

 

 

L’essere umano è mortale.

Preferiamo aggettivarci luttuosamente e mai nobilitando il nostro inizio.

Ma l’essere umano è “colui che comincia”, che nasce e fa nascere,

emancipandosi così dalla ripetitività della materia (Hanna Arendt “Natalità ed agire”)

BUON NATALE

a te che vai di corsa e porgi una stretta di mano veloce e  che accenni un sorriso di circostanza col pensiero incollato alla lista della spesa e dei regali.

Se ti fermassi un attimo a pensare capiresti che queste due parole muovono l’umanità nel grande divenire del mondo.

Non tutto il resto.

Dalla notte dei tempi, sono loro -i nuovi venuti al mondo e per questo estranei al mondo e stranieri nel mondo-

i veri invasori del mondo, necessari al divenire del mondo.

I nuovi venuti al mondo, incubatori di azioni nuove ed imprevedibili,  sono quelli che rompono routines ed automatismi della vita quotidiana di coloro che già  abitano il mondo.

Ogni bambino che nasce è un dono,  assoluto e primario,

una soggettività inaspettata, imprevedibile e inimmaginabile,

unico antidoto all’ineluttabilità della fine del mondo,

soggetto di cambiamento e  di speranza

capace di  rigenerare continuamente  l’umanità.

E’ questo il Natale:

il miracolo della vita che si ripete all’infinito.

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