La Scuola, quella con la S maiuscola, appartiene ai Docenti perchè qui vivono momenti più o meno facili, più o meno belli, più o meno importanti, grazie a generazioni di alunni che l’ attraversano.
Anche se le riforme ci consegnano una professione docente radicalmente cambiata nella forma, io credo che la parola Maestra sia ancora oggi una parola magica, evocativa ed emblematica!
In ciascuno di noi i ricordi di scuola si legano indissolubilmente alla memoria dei maestri che ci hanno accompagnato in questo percorso!
Nella nostra memoria, più degli altri, hanno lasciato un segno quei maestri nei quali la competenza professionale si è accompagnata alla passione e alla qualità della relazione educativa.
L’insegnamento non può essere ridotto a semplice baluardo contro potenziali nemici quali l’ignoranza, l’arretratezza economica, l’inciviltà, la deriva consumistica, la perdita di senso nelle società postmoderne; se non è più una missione, è ancora e sempre una professione che trova le sue motivazioni nello slancio partecipativo, nella creatività e nella intensità educativa.
Il dovere di educare racchiude in sè una molteplicità di compiti: testimoniare valori, formare i cittadini, far crescere la comunità in cui si opera, guidare gli allievi verso la maturità personale e sociale e tanti altri ancora.
Ma ai docenti, oltre a queste qualità cosiddette “ normali”, è richiesto un supplemento di pensiero, per poter immaginare quel che ancora non c’è. Sant’Agostino, nelle Confessioni, identifica tre tempi dell’educare:
il presente del passato (la memoria);
il presente del presente (l’intuizione);
il presente del futuro (l’attesa).
L’educazione è un evento che ha la sua dimensione qualificante nel futuro, anche se il tempo dell’educare comprende sempre il passato della memoria, il presente che Egli chiama experiri, che rappresenta la capacità di trascendere la realtà situazionale, ed il futuro del progetto.
Il passato “fonda” l’educazione e la apre al futuro, mentre il progetto dà senso al presente mantenendolo sempre in vista di un futuro.
E’ questo un cammino mai concluso che dà forma e sostanza alla professione docente, in quanto il viaggio di scoperta, pur se ripercorso più volte, non può essere mai lo stesso, perché diversi, unici ed irripetibili sono gli alunni con i quali si entra in relazione.
Così, tra paure e speranze, i docenti debbono conservare negli anni la capacità di lasciarsi sorprendere dalle novità.
E’, in estrema sintesi, quanto hanno realizzato le nostre amate docenti che hanno preso la sofferta decisione di lasciare l’insegnamento.
Per questo la Scuola oggi vi ringrazia!
Grazie a tutte per aver saputo interpretare in modo completo il senso della professione docente.
Per aver saputo raccontare la scuola: ciò che non fa notizia, ciò che non si vede, che sfugge all’attenzione dei più, ma che racchiude impegno, studio, aggiornamento e fiducia nei bambini: la ricchezza di motivazione,la presenza costante, la voglia di provare, la ricerca del nuovo!
Per essere state capaci di condividere la scuola e affrontare la fatica dell’insegnare, quando vi siete lasciate alle spalle la tentazione di risolvere i problemi chiudendo la porta della classe, quando vi siete scrollate di dosso la solitudine, la sfiducia, a volte, insopportabile generatrice di frustrazione, quando siete riuscite a rendere partecipi gli altri delle buone pratiche educative, quando siete state capaci di sentirvi parte di una comunità professionale, che si alimenta e vive di appartenenza, di legami, di comunicazione costruttiva.
Per essere state capaci di sentirvi fiere di essere docenti e di recuperarne il valore quando questa fierezza è stata messa a dura prova dal rischio di una deriva burocratica.
Per tutte voi Insegnare è stato gioia di incontrare i volti sorridenti di bambini avidi di crescere, di vivere e di imparare a stare bene insieme agli altri.
Al di là delle strategie e dei metodi messi in atto nella quotidiana attività didattica, avete capito quanto fosse importante dare loro fiducia, perché gli alunni riconoscono immediatamente se sei lì per ciascuno di loro, come guida amorevole e disponibile a stabilire un’intesa umana che consente di affrontare insieme e superare anche i compiti più difficili.
A scuola, avete dato tanto alle generazioni che si sono avvicendate; cose davvero importanti per vivere bene il futuro, ma oggi voi portate via qualcosa di altrettanto importante: la stima e la riconoscenza della Scuola.
Il vostro esempio ci invita a sperare e a lavorare con altrettanta abnegazione e passione perché siete state:
MAESTRE di INSEGNAMENTO, sempre attente al valore della persona, unica ed irripetibile;
MAESTRE di PROFESSIONALITA’, sempre pronte a capire ed abitare la complessità del reale;
MAESTRE di CREATIVITA’, sempre pronte al coinvolgimento attivo dei bambini e dei ragazzi;
MAESTRE di IMPEGNO sempre pronte ad aiutare i bambini e i ragazzi a vivere con piena dignità il mondo di ieri, di oggi e quello di domani;
MAESTRE di VITA e d’AMORE !