La metafora della farfalla

Notizia del TG LA7:

L’inquinamento atmosferico in Cina sta uccidendo una media di 4.000 persone al giorno,  1,6 milioni di persone all’anno. Ogni ora di smog riduce l’aspettativa di vita dei cinesi di 20 minuti. È come se ogni uomo, donna e bambino fumassero quasi 40 sigarette al giorno. Si aspetta che la cappa di smog, che costringe le persone a girare con le mascherine, grazie ai venti, si dissolva.”

Mi domando: svanirà nel nulla oppure più verosimilmente andrà a produrre disastri altrove?
Intorno agli anni ’70   Edward Lorenz   usò la  poetica metafora della farfalla: “Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?”come titolo per una sua conferenza, a significare che, a conti fatti, anche una singola azione può determinare imprevedibilmente il futuro.

L’oggi dell’ interconnessione e dell’interdipendenza globale votato all’aumento senza limiti di produzione di beni e al consumismo più smodato, continua a produrre catastrofi di vario genere, restando insensibile ed indifferente  all’inascoltato grido di allarme lanciato da persone di buon senso riguardo al rispetto del pianeta in cui viviamo.

Con ghigno sarcastico, vengono accantonate, quasi derise, perché ritenute improponibili in una società iperveloce, ipertecnologica e ipersviluppata, le teorie della decrescita, che, proprio dal Santo Natale,  festa della”pochezza” e della “lentezza” traggono ispirazione.

Quale occasione migliore per fermarsi a riflettere con le parole del Dalai Lama?

Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole

più comodità, ma meno tempo

più lauree, ma meno buon senso

più conoscenza, ma meno giudizio

più esperti, ma più problemi

più medicine, ma meno salute

Abbiamo fatto tutta la strada fino alla luna e indietro,

ma abbiamo problemi ad attraversare la strada per incontrare il nuovo vicino

Costruiamo più computer per contenere più informazioni e produrre più copie che mai,

ma abbiamo meno comunicazione

Siamo migliorati sulla quantità,

ma peggiorati sulla qualità

Questi sono i tempi dei fast-food e della digestione lenta

dei grandi uomini, ma dai piccoli caratteri

profitti veloci, ma relazioni di poco valore

E’ un tempo in cui c’è molto fuori dalla finestra,

ma poco nella stanza.

Buon Natale a chi vive  lentamente il suo tempo, a chi  si accontenta di quello che ha e di quello che è, a chi sa specchiarsi negli occhi di chi gli sta davanti e dare una mano a chi non ce la fa.

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