Prendete il volo, ragazzi!

L’entusiasmante performance degli alunni, offerta al termine del loro percorso quinquennale, ha saputo dimostrare quanto la scuola  sia essenziale per lo sviluppo integrale della persona.

La scuola primaria conferma  la sua forte valenza educativa e con  l’aggettivo  che l’accompagna si  impone come qualcosa di primario, dunque di importante, di fondamentale e basilare.

Noi, come educatori, ci auguriamo di aver svolto un ruolo altrettanto importante di guida ed orientamento per gli alunni che si accingono a lasciarci.

Le competenze acquisite ed i comportamenti maturati, racchiusi in una virtuale cassetta degli attrezzi, saranno utili strumenti per ciascun alunno,  da portare sempre con sé nella prossima carriera scolastica ed ancora oltre, nella vita.

Chi di noi qui presenti- non ricorda il primo giorno di scuola?

Al pensiero si associa sempre una grande emozione, l’ansia per il distacco, nel momento in cui si diventa consapevoli che la famiglia deve condividere con la scuola la stessa responsabilità educativa.

La scuola è la prima forma di cittadinanza attiva ed è la prima esperienza pubblica dei bambini e delle bambine.

E’ qui che si apprendono le prime abitudini al lavoro, si vivono le interazioni con i compagni e gli adulti, si perfezionano le abilità di studio, si cominciano ad esplorare le fitte trame dell’universo, si condividono valori mediante l’esercizio quotidiano.

La scuola è stata, è e sarà il motore per lo sviluppo del Paese e tutti siamo coscienti che le risposte che riusciremo ad offrire dovranno essere sempre più dotate di senso.

L’etica dell’impegno è il suo pane quotidiano nonché obiettivo primario per studenti ed insegnanti. Il ricordo dei giorni vissuti a scuola rimane indelebile in ciascuno di noi, solo se la scuola riesce a farsi luogo interessante e significativo.

E’ noto a tutti che la formazione alla cittadinanza attiva passa attraverso la capacità delle istituzioni di partecipare alla vita della comunità in cui si vive.

Ma per partecipare occorre conoscenza, impegno in relazioni aggreganti e rispetto delle idee e delle persone che le manifestano, perché senza rispetto non ci può essere dialogo e il dialogo è l’essenza delle democrazia, valore fondante, al pari della pace, della fratellanza, dell’uguaglianza e della libertà ,di ogni società che voglia  chiamarsi evoluta.

E’ questo il messaggio finale più bello che affido a tutti gli alunni protagonisti  sul palco, che stiamo per salutare: l’auspicio che possiate continuare a volare sempre più in alto, verso traguardi formativi sempre più complessi e gratificanti e a realizzare i valori universali in cui tutti ci riconosciamo.

Non può essere sottaciuto, inoltre, il binomio tra scuola ed extrascuola, che racchiude orizzonti e possibilità sempre nuove da sperimentare in educazione.

La scuola  necessità di visibilità e riconoscimento per l’azione che svolge quotidianamente  per implementare ulteriori interazioni e sinergie d’intenti con le realtà istituzionali ed associative del territorio: non smetteremo mai di ringraziare coloro che ci forniscono prove di attenzione con la concretezza dell’impegno, in primis i genitori dei nostri alunni.

Così come non secondaria è l’azione dei docenti se è carica di entusiasmo, di attenzione alla persona, di impegno professionale e di dedizione al lavoro.

Vedete, insegnare è una professione complessa, anche perché contraria da sempre alla ripetitività ed all’improvvisazione. L’essenza dell’insegnare è costituita dalla passione educativa, che deve animare ogni intervento, nonché dall’amore per i ragazzi che ci chiedono ascolto e rispetto, da doti umane prima che professionali.

Se  non si possiedono e non si dispiegano in campo, non può esistere educazione.

Grazie

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